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"Il fantastico è il linguaggio dell’io interiore.Non pretenderò altro per la narrativa fantastica che dire che la ritengo il linguaggio adatto a raccontare storie ai bambini ed a altri. Ma lo affermo con sicurezza perché ho dietro di me l’autorità di un grandissimo poeta, che lo ha detto in modo molto più audace: “Il grande strumento del bene morale – ha detto Shelley – è la fantasia.”

Ursula Le Guin

giovedì 13 maggio 2010

LE CHICCHE: Fiabe & fiabe tra cinema & letteratura




Meraviglioso "The Wonderful World of the Brothers Grimm" (1962
in Cinerama. vinse un Orso d'oro a Berlino)

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Ho l'onore di presentarvi... il Meraviglioso fin de siécle:
la prima trasposizione cinematografica de"I Viaggi di Gulliver" (George Melies 1899)






"I viaggi di Gulliver " in un delizioso cartone animato del 1939





"In compagnia dei lupi" : un impareggiabile Neil Jordan firma un film per adulti, ispirato all'inquietante racconto di Angela Carter



Col titolo di "Magic voyage of Sinbad" ma anche conosciuto come "Sadko", un raffinato film russo del 1952, vinse un Leone d'argento a Venezia .
All'epoca molti registi russi si avvicinarono al patrimonio mitico slavo in quanto i temi fiabeschi permettevano maggiore libertà, con minimo controllo da parte della censura. È il caso di Aleksandr Lukič Ptuško, un pioniere del genere fantastico, che restituì il senso di meraviglia delle fiabe russe in una lunga serie di film per ragazzi. Tra le sue moltissime opere è doveroso citare questo Sadko, ispirato alla leggenda del mercante che scese alla corte del re del mare, film che fece sensazione per i ricchi scenari e gli effetti speciali (la pellicola venne distribuita dagli americani e Sadko spacciato per Sindbād!)







Liberamente trasposto da Andersen, "The red shoes" fu un premiatissimo musical - melò del 1948.
E' la storia di una giovane ballerina. innamorata di un giovane compositore, si lascia convincere da questi ad abbandonare il celebre impresario che pure l'ha condotta al successo nel balletto "Scarpette rosse" ispirato alla favola di Andersen. Pentita, ritornerà indietro e, identificandosi nel personaggio della favola, danzerà fino alla morte.
Sul materiale melodrammatico di base, un'opera fiammeggiante per inventiva e visionarietà. I colori straordinari e i movimenti di macchina incantatori ne fanno un imprescindibile cult movie,
simbolo del sogno al cinema. Oscar 1949 a musiche, costumi e scenografie.

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Favoloso Terry Gilliam per un favoloso "Parnassus"!
Una originalissima versione del tema fiabesco del patto col diavol o in un
film che è un inno alla vita e all'immaginazione che debbono poter vincere nonostante tutto e, spesso, anche nonostante i lati oscuri delle fantasie che ci pervadono.
È un gioco di alto equilibrismo sulla corda tesa della fantasia quello a cui il regista ci propone di partecipare.
Gilliam è da sempre Parnassus. Non sarà immortale ma la sua inesauribile voglia di immagini che (al contrario di quanto troppo spesso accade) non ottundano la fantasia ma la provochino ad aprirsi a nuovi orizzonti è rimasta intatta con il trascorrere degli anni e, grazie agli sviluppi della tecnologia, ha trovato nuovi materiali su cui esercitarsi. Il bambino che è in Terry è più vivace che mai, conosce la luce e il buio, la felicità e la paura e aspetta che passiamo a trovarlo. Vive sul carro del Dottor Parnassus.




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