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"Il fantastico è il linguaggio dell’io interiore.Non pretenderò altro per la narrativa fantastica che dire che la ritengo il linguaggio adatto a raccontare storie ai bambini ed a altri. Ma lo affermo con sicurezza perché ho dietro di me l’autorità di un grandissimo poeta, che lo ha detto in modo molto più audace: “Il grande strumento del bene morale – ha detto Shelley – è la fantasia.”

Ursula Le Guin

giovedì 16 febbraio 2012

L'ERBA VOGLIO


Re:
“ Regina, sono in vena:
una focaccia splendida
io ti farò per cena”

Regina:
“Mio re, già sento scorrermi
in bocca l’acquolina…
tanta uva passa mettici
e fiore di farina…
Tu sei molto stimato,
sovrano illuminato,
ma, pei dolcetti, un mago
non è meglio di te!
Or dammi lesto il braccio,
strombetti il trombettiere!
Tu mettici anche il miele!
Io poi assaggerò…”

Re:
Ma certo reginotta!
Ma andiamo con cautela:
la scala è un poco rotta,
nel scendere in cucina
per preparar la cena,
non ti abbandonerò !

BADABUM
BUM, BUM,
BUM!



Regina:
“Mio caro, scivolando
mi sono fatta male:
un piede ho messo in fallo
giù a picco per le scale,
la testa avvoltolata
dal collo si è girata…”

Re:
“Mia povera Regina,
ti devi riguardare:
con la testa girata
le cose vedi male…
Ho forse un dito rotto:
anch’io son scivolato,
il tappeto in salotto
era tutto bagnato!”


Regina:
“Mio re, la nostra rocca
in cima alla montagna
è vecchia più del cucco!
Spifferi in ogni stanza,
i muri senza stucco,
le porte screpolate,
le stoffe rovinate…
Sul pavimento rotto
ora piove a dirotto!
Dal tetto piove l’acqua
in cento catinelle…
saltellano le ancelle
affaccendate…
Questa rocca-bicocca non mi piace!


Danzare nel salone,
se fai uno scivolone
sul bagnato,
ti porta a capofitto sul selciato
del cortile
perché la scala è rotta e senza stile!
Voglio una casa nuova,
voglio un castello
grande, moderno e bello!
Voglio, voglio arredare
a nuovo le mie sale
rinnovate,
salire per le scale
lucidate
girare per le stanze
tinteggiate.
Voglio, voglio un giardino
elegante e carino,
specchi e un salone bello
di marmo rosellino”

Re:
“Regina, un architetto
io voglio convocare!
Voglio un gallo sul tetto
che il vento fa girare…
Voglio una scala candida,
pavimenti a scacchiera,
una cucina splendida:
sul fuoco una teiera
che bolle, e sul camino,
un brodo sopraffino
che cuoce e che borbotta…
Voglio, voglio, su rossa
tovaglia damascata,
la cena preparata
ad arte e, nel boccale,
vino e bevande rare

Regina:
Mio Re, bello davvero
sarebbe un tal banchetto…
ma il cuoco sul più bello
s’è licenziato…
Non l’avevi pagato??

Re:
“Mia cara, mi dispiace
doverti confessare
che un destino crudele
ci ha colpito:
il tesoro è sparito…
Sai, un debito di gioco
io avevo con il cuoco!”


Regina:
“Oh, no! Mio caro, no!”

Re:
Tuttavia…

Regina;
“Tuttavia???”

Re;
“Tuttavia cercherò
di far quel che potrò!
Se farò muri e tetto,
coi soldi resto a secco,
non so se riuscirò..
Se troverò in giardino
un po’ di erba voglio,
con uva passulina
ti farò una focaccia:
ci riempiremo la pancia
e forse domattina,
svegliandoci nel letto,
vedremo con diletto
che un sogno tutto fu:


ci sveglieremo in letto
di raso e di broccato,
il tetto restaurato
tappeti, e un comodino
tutto d’oro zecchino.!
Senza la scala rotta,
noi scenderemo di sotto:
castello non bicocca,
roseto e ,nel giardino,
scintilli l’erba voglio
nel sole mattutino.!”

Regina:
Mio caro re, trattieniti,
dal tuo fantasticare!”
Mi fai girare la testa!”
Bellissimo è sognare
e poi desiderare
ma alla fine, se è troppo,
si rimane in un fosso,
sul selciato bagnato,
in un castello rotto
e diroccato,
dove piove a dirotto,
mentre, in giardino,
spunta al massimo un cardo.
L’erba voglio, purtroppo,
tutti dicono che
ahimé neppure cresce
nel giardino del re!”


Fine



Approfondimenti:

Proverbio :" L'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re"
Così si dice per evidenziare che non è possibile soddisfare tutti i nostri desideri.

Proverbi italiani

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